Eccellente raccolta in termini di qualità, con olive piccole ma dalla polpa molto concentrata. Mario Di Lorenzo: “Siamo soddisfatti, gli standard qualitativi raggiunti premiano il nostro duro lavoro”
Nel 2020 la qualità dell’extravergine siciliano ha registrato eccellenti standard qualitativi sopra la media, con una resa in olio che oscilla tra il 12% (Biancolilla) e il 15% (Nocellara del Belice), leggermente superiore rispetto al 2019, ma comunque ancora al di sotto rispetto ai tradizionali standard. La Puglia si conferma la prima regione nel panorama produttivo italiano, ma la sorpresa è rappresentata proprio dalla Sicilia che si colloca al secondo posto, con il sorpasso a discapito della Calabria. In particolare, ottimi risultati si registrano nell’agrigentino e nelle zone della Sicilia orientale, mentre nel trapanese e in alcune aree del palermitano, si riscontra un notevole calo della produzione. Un risultato in controtendenza per Feudo DIsisa che, grazie alle moderne tecniche di coltivazione adottate e ad un sistema di irrigazione di soccorso utilizzato nelle campagne del monrealese, ha sopperito alle carenze idriche causate da un annata particolarmente siccitosa, con un aumento della produzione superiore al 20% rispetto all’anno precedente.
Nell’areale compreso tra la Valle del Belice e il monrealese, dove la famiglia Di Lorenzo custodisce un patrimonio di ulivi millenari, da sempre parte integrante del paesaggio che circonda il Feudo, la raccolta delle olive è stata anticipata di circa 15 giorni. Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, l’andamento climatico è stato infatti caratterizzato da scarse precipitazioni e temperature più alte rispetto alla media stagionale. Tali condizioni hanno garantito una perfetta integrità del frutto, con un processo di maturazione leggermente anticipato e una totale assenza delle mosche olearie. Sotto il profilo morfologico le olive sono risultate leggermente più piccole, con una maggiore concentrazione degli apporti polifenolici per ciascuna cultivar – Nocellara del Belice, Cesasuola e Biancolilla – enfatizzandone le caratteristiche organolettiche. Il clima particolarmente soleggiato e la quasi assenza di piogge hanno consentito di ridurre i tempi della raccolta manuale delle olive che, dopo un’accurata selezione, sono sottoposte a molitura entro e non oltre le due ore dal raccolto presso il frantoio aziendale.
“L’extravergine di oliva – sottolinea Mario Di Lorenzo, alla guida dell’azienda con il padre Renato - si conferma uno dei fiori all’occhiello della produzione di Feudo Disisa, L’annata 2020 registra punte di qualità straordinarie, con un leggero decremento produttivo rispetto agli standard di resa tradizionali. Attraverso un processo di molitura rigorosamente a temperatura controllata, otteniamo anche quest’anno un olio ‘per estrazione a freddo’, massimo indice di qualità. L’olio non viene filtrato per conservare al massimo le eccezionali caratteristiche di aroma e di gusto”.
La cultivar predominante a Feudo Disisa è la Cerasuola (55%), alla quale nel corso degli anni sono state affiancate Nocellara del Belice (30%) e Biancolilla (15%). Agli antichi impianti secolari, nel tempo, la famiglia Di Lorenzo ha aggiunto nuovi uliveti, con una piantumazione complessiva che oggi supera i 90 ettari. La coltivazione dell’albero d’ulivo è gestita in modo tale che non vi siano grandi squilibri tra annate cariche e scariche, grazie ad un preciso cronoprogramma di potature articolate e processate, per garantire all’azienda il suo fabbisogno produttivo.